...da stesa mi guardava, due occhi socchiusi ke scrutavano i miei. le candele intorno disegnavano contorni inesistenti, la colonna sonora era uno dei soliti film ke facevamo andare, ma ke in realta' nn abbiam mai guardato. la testa leggera, i pensieri isolate boe galleggianti, cullate dolcemente dal mare in secca della mente. poi baby girl prende e prepara la stagnola, io le osservo il profilo da gatta maliziosa, illuminato per meta' dal giallo opaco della candela. le bacio le mani, sempre morbide e calde, mentre fa scivolare la pallina e ne aspira il generoso lascito, chiude gli occhi, poi mi guarda e mi passa il tutto. ed io penso ke potrei morire, anzi ke forse dovrei morire, perke' mai nessuna vita ha avuto piu' senso di questa, ora. poi ci ripenso, e decido di aspettare ancora un po', ke la notte e' ancora lunga, film da nn vedere ne ho ancora mezza dozzina, il veleno nero nn manca e baby girl mi invita sul letto accanto a lei...

3 comments:

Anonymous said...

Ma l'hai scritto tu?

P.S. Hai letto Flash, di Charles Duchaussois? Se non lo hai fatto fallo, e se lo hai fatto Vaffanculo.

Anonymous said...

Ben scritto allora!

Manuela Scebba said...

leggerezza e passione, sensualita' e veleno nero... bella atmosfera! fa venir voglia di essere in quella stanza...bax

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