Mirror Interview

Ciao.

Per favore uccidi il mio ego, altrimenti ci divorerà tutti.

“Cos’hai? Non stai bene?”

No sto benissimo, mi manca mezza faccia ma è normale di lunedì. Mattina.

“Sei vittima di facili ironie? Chi ti congiura addosso?”

Nessuno. Tutto d’un tratto il mondo ha smesso di prendermi in giro. E non ne capisco il motivo. Tutto è più facile quando sei alla berlina e non hai niente da perdere.

“Hai gli occhi cattivi. Verso il basso.”

A volte il pavimento è molto più interessante del mondo intorno. Adotto una prospettiva basata su legge fisica elaborata dal vissuto personale. Non si basa su regole matematico-numeriche, ma è di una precisione millimetrica.

“Hai sentito del serial-killer di Montreal?”

Certamente. Mi scandalizza solo come possano averlo preso così presto. Storie talmente controverse racchiudono indubitabilmente del genio. Valutarne la bontà o la malignità non ha senso.

“Non mi fido di te”.

Neanche io. Mi fido di te.

“Vorrei far questo. E quest’altro. E iniziare questo. Poi tra un anno quest’altra cosa per diventare….”

Auguri. Io ho smesso di diventare. Per ora sono e basta.

“La canzone che ti piace di più? E il film?”

Quelli che girano di continuo nella mia testa. E sì, hanno il copyright. Quindi aria.

“Sto diventando come te. E mi fa paura”

Tranqui. Ci si abitua. A quasi tutto.

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