La barbona della lavanderia


La lavanderia chiudeva alle dieci. O meglio, specifichiamo, la porta veniva chiusa alle 10. Le 10 pm. Chiusura automatica.

Un cartello nero su sfondo bianco, times new roman fascistissimo, forse anche bold, lo annunciava sul retro della porta. La multa era di 50 bigliettoni. Dollari. Bucks. Stronzi. AUD.
O meglio, questa era la cifra richiesta dal guardiano indecentemente seborroico per venirti ad aprire se rimanevi dentro.

La vecchia intanto continuava a ripetere bloody. Usava il fottuto aggettivo per qualsiasi cosa volesse esprimere. Gracchiando. Sputando in terra. Tremando.

Quando entrai lei stava dormendo. Immobile. Adagiata quasi completamente in una di quelle penosamente lercie poltrone dello stanzone. Era talmente piccola e magra che poteva quasi stendervisi completamente. Col cappuccio giallo in testa sembrava proprio un bambino.

Ma il fetore che emanava, quello no.

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