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salve a tutti e benvenuti all'ennesima puntata di "dire la mia e' un mio diritto, quindi intaso internet di puttanate".  oggi volevo affrontare un tema tanto caro ad adolescenti brufolosi un po' nerd ma anche ai bulletti della scuola. ah, e anche a parecchia gente un bel po' piu' vecchia di questi. ah, e anche a dei miei conoscenti. si ' ecco ce ne saranno poi anche altri, di sicuro.


Qualche anno fa, quando la rivoluzione dei blog stava prendendo piede, tutti pensavano che internet servisse a qualcos'altro oltre che a farsi dei gran segoni con youporn. tanti "alternativi" pensavano di poter dar voce alle loro idee e condividerle con gli altri utenti. le tipe invece colsero subito l'occasione per scambiarsi le ricette delle maschere facciali all'uva passa e cetrioli. non tutte le ragazze, ovviamente, non generalizziamo: la restante parte si faceva delle foto mezze nude da mettere su myspace per cercare un aumento di autostima direttamente proporzionale alla inutile e banale vita sociale che si ritrovavano. io, personalmente, adoravo navigare su youporn con sulla faccia una maschera ai cetrioli di bosco mentre uploadavo su myspace fotomontaggi della mia faccia sul corpo (e non solo) di "the italian proud" rocco siffredi. pero', nel tempo libero (cioe' tra un caricamento e l'altro di youporn) cercavo qualcosa di nuovo, volevo un blog, volevo esprimermi e costruire qualcosa. ma pensavo in grande, non volevo un diario virtuale sul quale scrivere quante volte andavo in bagno o che le tipe non me la davano o chesso' che mi piacciono i tortellini crudi. quello potevano farlo benissimo gli altri. volevo fare prosa di rivoluzione, volevo condividere pazzia e carnevaleschi sfoghi incoerenti. cosi' prendo e vado a parlarne con un mio amico. egli era molto scettico a riguardo. ricordo che con diffidenza mi chiese cosa ci si doveva scrivere in codesti nuovi cosi di internet, quanto costava la telefonata, cos'e' la gonorrea e se avevo una cartina. cercai di rispondere a tutte le domande  e gli diedi la cartina. con la torcia tra le mani discutemmo a lungo della mia proposta. il mio amico mi disse che al momento non aveva tempo, ma che ci avrebbe pensato. passo' del tempo, io continuai a leggere blog qui e la' e a sognare di crearne uno diverso, collettivo, a cui tutti avrebbe potuto partecipare a patto di essere fighi come me. il mio amico non lo vidi per diverso tempo. poi un giorno mi arrivo' una mail in cui diceva di aver aperto un blog...
la morale e' che io ora scrivo su questa pagina qualche cazzata che mi passa in testa, ma che non ha nulla di rivoluzionario o lontanamente vicino al mio progetto iniziale. il mio amico continua anche lui a scrivere, e non spetta a me giudicare la validita' del suo blog. ma so che neanche lui e' vicino a quel che io avevo in mente.
quindi bambini non vi fidate di nessuno perche' poi a forza di calci in culo vi viene la corazza dura come la mia e vi tocca fare i rapper del ghetto. io vi ho avvertiti

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