#3: Melbourne> looking for a place to stay has never been that hard..



Mi sembra di essere a Melbourne da un'eternita'.. fondamentalmente perche' le giornate durano un'eternita'.
Mi sto rendendo conto di parecchie cose, le paragono al contesto italiano, che e' quello che mi appartiene. La prima che mi viene in mente e' che il concetto di studente full-time qui non esiste, o meglio, esiste molto raramente e soprattutto per gli exchange students, che non sono di qui, ergo: lo studente full time nn esiste per gli Australiani.
Mi spiego: finora chiunque ho conosciuto dai 20 anni in su lavora, o meglio lavora e studia, tutti lavorano e studiano. Una cosa impensabile in italia. Ci son ragazzi di 23 anni studiano postgraduate (da noi sarebbe considerato master post-specialistica o una cosa del genere).

Si fanno un culo cosi', pero'. Escono la mattina alle 8 e tornano la sera alle 6 o 7, poi hanno anche la forza di fare sport, cucinarsi qualcosa e fare un po' di casino la sera.
C'e' anche da dire che il sistema educativo lo permette, tutto e' organizzatissimo, l'universita' ti inserisce in un sistema elettronico dove si puo' interagire con i prof, dove il corso che si segue e' dettagliatamente spiegato ed organizzato giorno per giorno.
Ti consigliano letture da fare per poter meglio usufruire dei contenuti del corso, ti segnalano scadenze e materiale che potrebbe essere utile.. Insomma, anni luce lontani dalle nostre universita' italiane, dove ai prof. bisogna fargli la corte per essere ascoltati, dove il ricevimento e' una forma di incontro mitologica, con il professorone che a sua discrezione puo' spostarlo e ricollocarlo a suo piacimento senza incorrere in rimproveri o sanzioni.

 Per la tesi (come sto facendo io) ti assegnano un supervisor, con il quale ci si deve incontrare minimo una volta a settimana, facendo il resoconto dei progressi e proponendo idee, rispettando scadenze precise (fine del semestre).
Io per quanto mi riguarda sto ancora cercando casa. Melbourne e' incredibile, una metropoli organizzata in casettine da max 2 piani, miliardi di villette stile old england/victorian house disseminate su stradoni contornati da negozietti. Bello eh, per carita', ma che palle!
Trovare una casa nella zona desiderata e' un'impresa titanica, se ne libera tipo una al giorno (una stanza intendo!) dove ci sono tipo 300 persone a cercare una sistemazione. Chiami e i tenants (chi vi risiede attualmente) ti rispondono completamente dimenticandosi di quando loro eran nella tua stessa situazione (o forse perversamente ricordandoselo, non so) e ti fissano un'appuntamento per una interview. Si' proprio come un lavoro.

Ti devi presentare e descrivere le tue migliori qualita' ( suono la chitarra ma non faccio casino, pulisco ma non sporco, no quello non e' un piercing e' un brufolo ecc). Devi essere brillante ma non troppo, nerd ma nn troppo, avere i vestiti puliti ma alternativi, e se fuori piove non puoi mica essere bagnato. Addirittura una francese mi aveva fissato un appuntamento telefonico. Se avessi passato questa scrematura avrei potuto accedere alla seconda interview, questa volta a casa. Un bel fuck off liberatorio mi e' salito dal profondo del cuore. Per ora gli unici che sembrano volermi sono pakistani e indiani. Si lo so anch'io che prima o poi ci finiro' e va anche bene, no problem, ma per ora fatemi tentare con quelli cool, colonizzatori che difendono il proprio status a suon di interviews.

Ieri ho anche incontrato una mia parente ( o presunta tale). Un'australiana con il mio stesso cognome. Mai mi era successo nemmeno in italia. Per festeggiare abbiam deciso che mi chiamera' quando i suoi avran bisogno di una mano per fare la pista ( ammazzare il maiale e farci prosciutto e salsiccie).
Ora vado a lavarmi che devo fare delle interviews. Oggi faccio finta di essere vegetariano e suonare il violino, come hobby ripeto filastrocche tardo 800 al contrario progettando giochi da tavolo..

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