Dal diario di bordo del 9/12/2009: Bryon Bay



Di cose ne sono successe parecchie. Byron Bay e' una piccola localita' mistica. Turistica, certo, nessuno lo nega. Ma nello stesso tempo mantiene quell'alone peculiare di pazzia che attira gente di tutte le eta', di tutte le parti del mondo.
Il piano era stato gia' stato stilato: 2 giorni a Byron Bay, poi avanti verso la Gold Coast, poi a casa. Veloce e indolore.

Solo che a noi i piani nn piacciono.
Risultato: a Byron ci siamo rimasti per piu' di una settimana. L'atmosfera e' pazzesca. E lenta. Se volessi paragonarla ad una canzone sceglierei Aqualong dei Jethro Tull. Ritmo incalzante progressive interrotto da sornione progressioni di accordi. Come Byron.
Incontri eccitanti spezzati da pomeriggi al parco conditi da diggeridoo e jambe', riff di strada di chitarra rock che accompagnano sacre nuotate di recovery la mattina presto, occhi azzurri sotto ai capelli rossicci di una ragazza che accompagnano la rituale alimentazione di pane e tonno, trip di acido sollievo dalla realta' con strane e micidiale conoscenze mattiniere...
This is Byron. Mettetevelo in testa.

Insomma, proprio nel mezzo del cammino di una giornata dolcemente inaspettata, ci ritroviamo al solito parchetto ribattezzato "plaza trip".
Nota: C'e' una plaza trip in ogni citta', forse in ogni agglomerato urbano, certamente ce n'e' una in ognuno di noi. Plaza trip e' il posto dove tutti i bassistinti umani vengono a galla, dove c'e' una parolaccia per esprimere ogni concetto, dove puoi trovare tutto l'alcool a basso costo e le droghe allucinogene ke vuoi, dove il vino e' solo a busta, dove le risate sono sguaiate e la musica e' sempre e solo live, sporca grezza ruvida malsuonata ma sentita, musica di strada.
Dicevamo, quel giorno a plaza trip c'era una festa, pranzo offerto a suon di grigliate miste, musica live, foto di hippies di tempi ke nn ci appartengono piu' appese in giro.

Quella festa ci aveva convinti a rimanere a Byon, mentre camminavamo verso la statale per fare l'autostop, destinazione Surfer Paradise.

Nota 2: il destino, in my opinion, esiste come incontro di variabili. Tali variabili sono dipendenti e independenti dal nostro volere. L'interpretazione di una variabile nel suo iniziale sviluppo risulta fondamentale per raggiungere i propri obiettivi. Ed in questo caso il ns obiettivo era: TAKE IT AS IT COMES. Come la canzone dei Doors. O come tutti quelli ke lo han detto prima.

Fatto sta' ke queste 3 ragazze accanto a noi iniziano a parlare di andare col loro van fino a Melbourne. E fatto sta' che ci intromettiamo prontamente nella loro conversazione, riuscendo a convincere questi 3 angeli (una ita, 2 netherlands) a portare i 2 sottoscritti immaturi nonche' puzzolenti sognatori maledetti fino a Melbourne.




E cosi' eccoci, fitti fitti nel purple van, cullati dal vento che entra prepotente dai finestrini, musica random nello stereo e ragni nel cervello.

Ianna & Ant

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