Oggi discutevo con un mio collega di facoltà. C’è un blog in rete, scritto in italiano stentato, probabilmente da qualche straniero, che riguarda alcuni “scandali” successi e che stanno succedendo all’Università per Stranieri. Naturalmente sono tutti presunti tali. Anzi vi lascio anche il link che è http://mobbatiunistrapg.wordpress.com/2008/08/18/gli-onesti-del-gallenga/#comments"
Magari se siete della stranieri o anche no e avete tempo da perdere, dateci un'occhiata. 
La nostra discussione riguardava l’etica stessa di mettere in rete “ipotesi” del genere. Lui, il mio collega, sostiene che vadano indicate le fonti e gli autori. O meglio, che gli autori di tutto ciò si firmino. Come fanno i giornalisti dice lui. Non mi risulta che i giornalisti facciano tanto attenzione alle fonti di quello che scrivono. La logica del giornale è fa lo scoop e vendi di più. A qualunque costo. Grillo li chiama giornalai, e non lo fa mica a caso. Basta fare una ricerchina in rete sui luther blisset, che qualche anno fa per un periodo di tempo mandarono lettere inventate al resto del carlino facendo credere di essere prostitute che attaccavano l’aids in giro come vendetta o video di sette sataniche (che erano solo riprese di accendini vari). Beh, il carlino pubblicò tutto, con titoloni a caratteri cubitali. E le fonti? Nulla. Quando i luther blisset rivelarono che era tutta una balla, il carlino si limitò ad ignorarli e far finta di niente. Ammettere una figura di merda non è mica facile. Ora, cerchiamo di contestualizzare. Ci sono voci che girano, tutti le abbiamo sentite all’Unistra. La loro divulgazione su internet è solo il passo successivo. Un passo che porterà una moltitudine eterogenea di persone a conoscenza di tutto ciò. E conseguentemente si prenderanno dei provvedimenti (si spera) saranno smentite o confermate, oppure ignorate. Internet è un mezzo di comunicazione assolutamente libero, imprevedibile e anarchico. Ci si può trovare di tutto, se qualcuno lo scrive. 

La persona che ha scritto tutto l'amaradam, chiaramente non si è firmata di proposito, in previsione delle conseguenze. Il mio collega lo esortava invece prendersi le proprie responsabilità. Forse ha ragione, ma in ogni caso la pubblicazione  ha scatenato dibattiti e messo in luce degli aspetti che molte persone ignoravano. Quanto alle proprie responsabilità, in un contesto come quello italiano, credo di intuire il motivo per cui l’autore non si è firmato: paura delle ripercussioni. Chiaro. 

Se studente o impiegato o professore all’unistra, l’autore avrebbe di certo subito le conseguenze del suo gesto inatteso in ambienti che, come ben sappiamo, hanno carattere massonico (non solo l’unistra ma un po’ tutte le uni in genere). Tutti conosciamo come si può pagare una sbruffonata a lezione contro il professore particolarmente severo che ti prende di mira. Spero di essermi spiegato. Esulando da questo episodio, la rete, proprio grazie al suo carattere anarchico e anche anonimo, ha contribuito alla divulgazione di informazioni riservate, di soprusi, di politiche illecite, di opinioni che la televisione e i giornali non potranno mai diffondere, proprio per via del loro carattere commerciale e della loro appartenenza a corporations e all’economia di mercato. Del giornalista cinese che venne imprigionato per aver divulgato la notizia che il governo cinese aveva inviato alle testate nazionali di non ricordare l’anniversario di tiananmen siamo venuti a conoscenza solo grazie ad internet. Reporters senza frontiere e la loro rete di blog esistono solo grazie ad internet. E se non si firmano è perché a scrivere quello che fanno rischiano la vita. Ma così facendo invitano le persone a pensare, a chiedersi “sarà vero o no quel che scrivono?” e comunque sensibilizzano un’opinione pubblica assuefatta a tg preparati ad arte. Sta quindi al singolo, a questo punto, armarsi di un bel punto di vista critico e forgiare la sua impressione con abbondante uso di spirito critico. Magari documentandosi meglio. Ogni volta che guardo un tg non posso fare a meno di sparare almeno una 20 di peccati mortali e altrettanti insulti alla persona. E allora, è meglio pubblicare quel che si sospetta per vedere se c’è qualcuno che magari conferma o tenere sempre la bocca chiusa in piena tradizione omertosa italiana? Non a caso l’autore di tali dichiarazioni è quasi certamente straniero. O forse la cosa migliore da fare, da bravo italiano medio, è chiamare striscia la notizia, così se ne occupano loro e  chi li chiama potrà anche assicurarsi il suo quarto d’ora di gloria...

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