Se il bong potesse parlare..

Caro diario,
i tempi cambiano. anche troppo velocemente qui in China. amici vanno amici vengono. lavoretti vanno e lavoretti arrivano. i pusher vanno dentro, gli skater tutti fuori. quegli occhietti neri ti guardano con sospetto, mente propagandata, il cinese di oggi non si fa ingannare. lui boicotta il Carrefour, la francia, l'italia l'europa, si costruisce una muraglia tutta sua che difende con gli wok ( ndr: trattasi di pentole strane astratte verdognole con le quali la massaia cinese prepare isuoi inconfondibili "pesci all'aglio", da mangiare appena svegli prima del lavoro quottordiciorenale quotidiano) dai moderni Mongoli, gli occidentali.

E non dimenticate che qui si vive nel futuro (il fuso orario è 6 ore davanti all'ora italiana).

1 comment:

Anonymous said...

E' bello essere in un paese e comprenderne la lingua, la cultura, c'è qualcosa di intimo in tutto questo.
Forse uno straniero può meglio comprendere ciò che vede perché può confrontarlo con quello che già conosce. Riesce a semplificare, cosa che un indigeno non potrà, o meglio vorrà, mai fare.

Non siamo turisti, ma nemmeno un viaggiatori brobabilmente.. cosa siamo?

E' masacrante la tendenza a voler dare un nome a tutto..

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